Centro in provincia di Udine, 24 km a
Nord-Ovest del capoluogo; è situato a 252 m s/m., nell'anfiteatro
morenico del Tagliamento. Agricoltura (cereali, viti, frutta); industrie
alimentari, elettrotecniche, calzaturiere, tessili. Lavorazione di carne suina
(prosciutto di San Daniele). Il comune fu gravemente danneggiato dal terremoto
del 1976. 7.748 ab. CAP 33038. • St. - In età longobarda fu
coinvolto nelle lotte tra i Longobardi e i Bavari. Nel 1036 venne unito da
Poppone, patriarca di Aquileia, al comune di Udine. Infeudato (1219) dal
patriarca Bertoldo di Andechs a nobili che da allora si dissero appunto di
S., alla metà del XIII sec. ritornò sotto la giurisdizione
dei patriarchi di Aquileia. Dopo essere stato conteso tra Aquileia, Varmo, i
duchi d'Austria, i carraresi e i Veneziani, nel 1420 passò alla
Repubblica di Venezia. Di nuovo sotto la giurisdizione del patriarcato di
Aquileia, nel 1751 ritornò sotto la Serenissima, seguendone da allora le
vicende. Il 6 marzo 1797 il generale Massena vi batté gli Austriaci.
• Arte - Il centro conserva il duomo, con facciata del XVIII sec.; la
chiesa di Sant'Antonio Abate, romanico-gotica; la biblioteca Guarneriana,
fondata nel 1466; la chiesetta gotica della Madonna della Fratta; la chiesa di
San Daniele, con campanile ricavato da una torre castellana.